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Febbraio 2025

PARAGONARE LA RUSSIA AL TERZO REICH

È RISCRIVERE LA STORIA

 

La presa di posizione di Prospettiva Unitaria sull’inappropriata e grave “esternazione” di Mattarella, vera e propria falsificazione degli avvenimenti, che appare una gratuita e offensiva provocazione, ancor più alla vigilia delle trattative di pace con la Russia, dopo una guerra voluta dalla Nato. Anche peggio risulta l’ipocrita coro dei difensori d’ufficio dell’inquilino del Quirinale, alla legittima risposta indignata del governo di Mosca.

Il discorso tenuto dal Presidente della Repubblica Mattarella a Marsiglia lo scorso 5 febbraio ha provocato molto scalpore, soprattutto per la parte in cui viene equiparato l’intervento russo in Ucraina con l’espansionismo nazista durante la Seconda guerra mondiale. Riteniamo che tale paragone sia storicamente e politicamente fuorviante. L’aggressione nazista mirava alla conquista coloniale e allo sterminio su base razziale dei vasti territori dell’Europa orientale, progettando non solo di distruggere l’Unione Sovietica e ogni forma di marxismo, ma di procedere alla schiavizzazione totale delle popolazioni slave. I tedeschi agirono così peraltro prendendo ad esempio quegli stessi Usa di Wilson, che ancora sotto il “democratico” Roosevelt mantenevano una segregazione razziale sul proprio territorio, controllando direttamente o indirettamente la gran parte del continente americano e influenzando in maniera decisiva gli stessi Stati europei. Altro che isolazionismo! I nazisti guidati da Hitler agirono sulla scia di quanto facevano le potenze imperialiste occidentali (inglesi, francesi, gli stessi italiani), ecc. dell’epoca nel resto del mondo. I furti, gli stermini, le predazioni e i crimini degli occidentali sono proseguiti anche in quelli che Mattarella continua a chiamare impropriamente i “70 anni di pace”, nonostante lui stesso ricordi la guerra calda sviluppatasi nei territori dell’ex Jugoslavia. Forse che quei territori non fanno parte dell’Europa? Porre la Russia sullo stesso piano del Terzo Reich tedesco risulta infine una provocazione gratuitamente offensiva per un popolo, quello russo, che assieme agli altri popoli sovietici ha versato il maggiore tributo di sangue (27 milioni di morti) per distruggere il nazismo e liberare l’Europa. Non risulta che in Russia ci sia alcun tipo di legislazione raziale, né che ci sia una dittatura (il Partito Comunista della Federazione Russa è la principale forza di opposizione) né che abbia mire di conquista dell’intero Continente (a differenza della Nato che ha posizionato le proprie basi in Ucraina dagli anni ‘90 violando gli accordi firmati in precedenza) Non possiamo non ribadire che l’intervento russo in Ucraina va compreso nel contesto geopolitico del confronto tra Nato e Russia, nato dall’espansione a est dell’Alleanza Atlantica e dal colpo di Stato promosso dall’Occidente (in particolar modo dal “democratico” Obama, oltre che dalla stessa Ue) del 2014 in Ucraina. Un colpo di Stato preparato da anni e in cui sono stati foraggiati e sostenuti, nuovamente, organizzazioni nazifasciste che una volta al potere hanno messo al bando i comunisti, i sindacati e poi via via ogni altra opposizione politica. L’intervento russo in Ucraina, lungi dall’essere un intervento imperialista, ha risposto ad una basilare politica di sicurezza propria, oltre che delle popolazioni russe delle repubbliche indipendenti del Donbass, che hanno contato 15 mila morti nel 8 anni in cui l’Ucraina ha costantemente bombardato tali territori, contravvenendo ad ogni basilare rispetto del diritto internazionale. Le omissioni di Mattarella su questi fatti sono in linea con la propaganda occidentale tesa a demonizzare la Russia di Putin e a dipingere un quadro manicheo utile a giustificare il sostegno militare all’Ucraina e l’allineamento italiano alla strategia Usa-Nato. Questo approccio non distorce solo la realtà storica, ma contribuisce alla militarizzazione dell’Europa, ignorando le sempre più ampie voci di opposizione alla guerra e alle politiche imperialiste e sabotando perfino i tentativi della nuova presidenza statunitense di porre termine al conflitto riconoscendo indirettamente i torti e le responsabilità delle amministrazioni precedenti.

Prospettiva Unitaria si dissocia quindi pubblicamente da quel discorso e da ogni altra narrazione tesa a proseguire una guerra per procura fomentata ad arte dall’Occidente e che si è rivolta non solo contro il popolo ucraino, ma anche contro i popoli europei, che continuano a pagarne le spese con l’aumento clamoroso dei prezzi di ogni genere di prima necessità.

LUDOVICO GEYMONAT, UN RICORDO.

di Tiziano Tussi

 

Un ricordo di Ludovico Geymonat (1908-1991) ora che non scade nessun anniversario che lo riguardi, ora che si ricordano invece gli ottant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e della lotta di liberazione italiana, contemporaneamente, assieme ad altri fenomeni tragici, come la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa di Stalin.  Ricordare ancora una volta Geymonat lo possiamo fare in quanto lo stesso agì da partigiano in quegli anni. Quindi siamo motivati a farlo.

 

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