Costruire Il Partito Comunista e le Cellule Comuniste nei luoghi di lavoro e di produzione - Ricostruire il Sindacato di Classe - Ricostruire i Consigli di Fabbrica per il controllo diretto del lavoro e della produzione § Costruire Il Partito Comunista e le Cellule Comuniste nei luoghi di lavoro e di produzione - Ricostruire il Sindacato di Classe - Ricostruire i Consigli di Fabbrica per il controllo diretto del lavoro e della produzione § Costruire Il Partito Comunista e le Cellule Comuniste nei luoghi di lavoro e di produzione - Ricostruire il Sindacato di Classe - Ricostruire i Consigli di Fabbrica per il controllo diretto del lavoro e della produzione § Costruire Il Partito Comunista e le Cellule Comuniste nei luoghi di lavoro e di produzione - Ricostruire il Sindacato di Classe - Ricostruire i Consigli di Fabbrica per il controllo diretto del lavoro e della produzione § Costruire Il Partito Comunista e le Cellule Comuniste nei luoghi di lavoro e di produzione - Ricostruire il Sindacato di Classe - Ricostruire i Consigli di Fabbrica per il controllo diretto del lavoro e della produzione §

Copyright © 2003

Centro Culturale Antonio Gramsci

Via L. Spallanzani n. 6 - 20129 Milano

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001

Per Contattarci: redazione@gramscioggi.org

Ottobre 2025

APPELLO IN DIFESA DEL VENEZUELA BOLIVARIANO E DEI POPOLI DEL MONDO, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA SOCIALE.

 

 

Per l’adesione utilizzare il seguente link:

 

https://futurasocieta.org/internazionale/firma-lappello-a-difesa-del-venezuela-e-per-la-pace/

 

Contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela e il suo popolo si fa sempre più grave e concreta la minaccia di un intervento militare, una vera e propria aggressione armata, da parte degli Stati Uniti.

Prima le minacce, sempre meno velate, di “sistemare” ora il Venezuela per poi “fare i conti” con Cuba e il Nicaragua.

Poi, il dispiegamento di quattro navi da guerra e ora perfino delle portaerei in assetto di guerra davanti alle coste venezuelane.

Poi ancora, i ripetuti attacchi armati contro le piccole imbarcazioni da pesca, attacchi che hanno già portato ai primi morti e feriti tra i pescatori venezuelani.

Addirittura, l’incredibile “taglia” arbitrariamente messa sul capo del Presidente legittimo, da poco rieletto a larghissima maggioranza, della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro.

E, ultime solo in ordine di tempo, le notizie di un nuovo mandato alla Cia per sviluppare azioni sotto copertura e piani di guerra per rovesciare le autorità liberamente elette dal popolo venezuelano.

La “menzogna di guerra”, questa volta, non è una provetta di presunte armi di distruzione di massa da agitare alle Nazioni Unite, come contro l’Iraq, né la presunta difesa dei diritti umani violati dal nemico di turno, come tante volte è successo alla vigilia di “rivoluzioni colorate” in giro per il mondo.

La “menzogna di guerra”, il pretesto per l’aggressione, in questo caso è il presunto narcotraffico attraverso il Venezuela.

Una menzogna falsa quanto tutte le altre, se è vero che le Nazioni Unite in prima persona hanno confermato che il Venezuela non ha nulla a che fare con il narcotraffico, che questo non avviene lungo le coste del Venezuela, e che anzi le autorità venezuelane sono attivamente impegnate per contrastarlo.

Ciò che gli Stati Uniti vogliono è infatti ben altro.

Intanto, mettere le mani sul petrolio, che è sempre più una risorsa fondamentale nella crisi energetica internazionale, e del quale il Venezuela dispone in quantità copiose, tanto è vero che detiene le riserve accertate di petrolio più vaste del mondo, oltre 300 miliardi di barili.

E poi, porre fine alla rivoluzione bolivariana, un vasto processo di trasformazione politica e sociale a ispirazione bolivariana, socialista e umanista, che, inaugurato da Hugo Chavez nel 1999, prosegue oggi con Nicolas Maduro, e che ha portato alla nazionalizzazione delle risorse di petrolio e di energia, reinvestito gli introiti in politiche sociali, migliorato la condizione sociale (istruzione, salute, welfare) della popolazione e mantenuto una politica estera indipendente, sovrana e antimperialista.

Per gli Stati Uniti, il fumo negli occhi. E oggi, il tentativo di aggressione armata contro il Venezuela non è solo una minaccia gravissima alla libertà e alla autodeterminazione del popolo venezuelano, e quindi alla libertà e alla indipendenza di tutti i popoli del mondo, ma è anche una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza dell’intera

(Continua a pagina 2)